Accorgersi di vivere una dipendenza è il primo passo che prepara la decisione di cambiare. Talvolta ci sembra naturale vivere delle relazioni di dipendenza che causano molta fatica. Relazioni in cui diamo “troppa” importanza al giudizio, agli umori, al consenso degli altri nei nostri confronti. Mi capita spesso in classe o nello Sportello d’ascolto, che svolgo settimanalmente, di sentire alunni e colleghi che si lamentano con espressioni del tipo: – Quel prof mi fa arrabbiare… – quella compagna ce l’ha con me, – quel collega mi fa sentire inutile e non mi coinvolge…
Dice Montuschi: “Queste espressioni sono il segno di una rinuncia ad un sentire proprio e di una delega agli altri della propria capacità affettiva. Quando la persona è convinta che gli altri siano la causa dei propri sentimenti toglie potere alla propria affettività e tenderà a porre sempre maggiore attenzione al sentire degli altri…”.[1]
Ecco la dipendenza: credere
che il nostro benessere dipenda dall’approvazione altrui, dal cambiare per
“accontentare” il collega che non mi considera, dal sentirmi arrabbiato perché
lo studente non mi ascolta. Vi sembra costruttiva una relazione basata sulla
paura di scontentare l’altro?
Eppure quotidianamente ci imbattiamo, all’interno
della scuola, in giochi psicologici,
rabbie, frustrazioni, paure per questa mancata indipendenza che dovrebbe
caratterizzare la nostra vita. Il mio valore come persona, alunno, insegnante
non dipende da ciò che pensano gli altri di me, ma da come io mi percepisco.
Valgo per me stesso o valgo di più se ricevo l’applauso? “La frase Io sento – continua Montuschi – esprime
la possibilità e la responsabilità che ciascuno ha, e che conserva, anche di
fronte al modo di comportarsi degli altri”. A supporto di quanto detto vi
consiglio un libro davvero efficace – scritto dai coniugi Goulding[2]
– che aiuta in questo cambiamento di
vita, di atteggiamento. Accorgersi di vivere una dipendenza è il primo passo
che prepara la decisione di cambiare.
[1] Montuschi F., L’aiuto fra solidarietà e inganni, Cittadella, Assisi 2002. Pp. 63-64.
[2] Goulding M. R., Il cambiamento di vita nella terapia ridecisionale, Astrolabio, Roma 1983.